L’immagine
grafica, l’icona o segno, è l’indispensabile veicolo della
significazione: una sorta di rampa da cui parte un messaggio che
ritorna dal passato in chiave moderna.
Le tre “cuspidi”
che sovrastano l’etichetta dell’intera linea “31 LINE” non
sono altro che le tre parti dell’aquila Fiulana: le ali con al
centro il tronco.
L’aquila, infatti,
quale antichissimo segno di potenza, vittoria e prosperità arriva ad
immagine delle Terre Friulane fin dal tempo dei Romani per affermarsi
quale bicefala, in tempi più recenti, ad indicare sia la sovranità
della Gastaldia sia quella del Castellano, cioè del vicario
dell’Imperatore che del signore proprietario di un territorio
fortificato e difeso.
Siamo nel 1509
quando l’impero Asburgico sconfigge Venezia e arriva ad annettere
il Friuli fino a Trieste per poi confermarsi nel 1809 con l’arrivo
dell’Arciduca d’Austria che proiettò l’intera Regione nello
sfarzo della mittelleuropa dell’Impero Ausburgico.
L’aquila da
falconeria dell’imperatore, quella che riempiva il suo pugno e la
sua passione, si dice, che si chiamasse Jeda. Jeda, il nobile maestro
di volo, ci riporta a quegli antichi valori ritenuti ancora validi
nel mondo attuale.
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